Servizi sanitari sotto pressione: i consiglieri chiedono l’attivazione della Consulta della Salute

Pordenone (sabato, 11 ottobre 2025) — A Pordenone, la questione della salute pubblica torna al centro del dibattito cittadino. Con una popolazione sempre più anziana – quasi metà dei residenti ha più di 60 anni – e una generazione giovane che affronta disagi sociali e rischi come il bullismo, la salute non può più essere considerata solo un tema tecnico: deve diventare una priorità politica e comunitaria.

di Monia Settimi

Su questo fronte si muovono i consiglieri comunali della lista civica Pordenone in Salute, Elvia Michieli, Paola Bortolin e Maurizio Giacomini, che rilanciano l’urgenza di attivare la Consulta Comunale della Salute, prevista dallo Statuto ma finora mai operativa. Secondo i consiglieri, i servizi sanitari e socio-assistenziali della città mostrano carenze evidenti, con difficoltà crescenti di accesso e progressivo indebolimento dell’offerta pubblica locale.

La Consulta, spiegano, potrebbe diventare un luogo stabile di confronto tra cittadini, operatori, associazioni e istituzioni, fondamentale per elaborare proposte concrete e migliorare davvero la qualità della vita. L’obiettivo principale è dare voce ai quartieri, superando le disuguaglianze tra centro e periferie. «I bisogni non sono uguali ovunque – sottolineano i consiglieri – e solo ascoltando chi vive quotidianamente la città si possono costruire risposte efficaci».

La richiesta si inserisce nel percorso che Pordenone ha avviato nel 2021 con l’adesione al programma Pordenone Città Sana dell’OMS. La Consulta, secondo Pordenone in Salute, potrebbe garantire maggiore fiducia tra cittadini e istituzioni, favorire il dialogo con il tessuto associativo locale e migliorare il coordinamento con l’Azienda sanitaria locale.

«L’amministrazione non può limitarsi a inaugurazioni e eventi – concludono i consiglieri – ma deve affrontare i problemi concreti dei cittadini. La Consulta rappresenta un segnale di ascolto, partecipazione e responsabilità che la città attende da troppo tempo». L’appello è ora rivolto alla maggioranza, affinché la partecipazione diventi una pratica reale e non solo teorica.