Pordenone (giovedì, 29 maggio 2025) – Tre mostre, due città, un solo grande nome: quello di Ado Furlan, protagonista silenzioso ma decisivo della scultura italiana del Novecento. A 120 anni dalla nascita, tra Pordenone e Spilimbergo prende forma un omaggio corale alla sua arte, alla sua memoria e al suo legame profondo con il territorio friulano.
di Monia Settimi
Il progetto espositivo, ideato dalla Fondazione Ado Furlan e sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, prende vita tra maggio e novembre 2025, con un itinerario che intreccia storia personale, amicizie artistiche e visioni scultoree. Si parte con “Lo scultore e gli amici del Nord-Est” (Casa Furlan, dal 31 maggio), dove Furlan dialoga idealmente con artisti come Giuliani, Anzil e Polesello. Segue “Una famiglia, una casa, una strada” (dal 4 ottobre), che racconta l’anima più intima dello scultore, tra affetti e trasformazioni urbane. Infine, a Palazzo Tadea, Spilimbergo accoglie “Le sculture ultime”, con opere inedite e scatti firmati Italo Zannier.
Furlan fu un artista in equilibrio tra classicismo e modernità, attivo tra Venezia, Roma e il Friuli, capace di attraversare con stile personale epoche e ideologie. Negli anni Sessanta, scelse Spilimbergo come patria creativa, dove lasciò un’impronta ancora oggi viva.
Il ciclo si chiuderà il 16 novembre con un concerto del pianista Alessandro Del Gobbo, a ricordare che Furlan non fu solo scultore, ma un uomo colto, sensibile, immerso in un’arte senza confini.
Last modified: Maggio 29, 2025