Pordenone (giovedì, 9 ottobre 2025) — L’ospedale di Pordenone compie un passo avanti nella lotta contro i tumori urologici, dotandosi di un’arma tecnologica d’avanguardia. Su iniziativa dei direttori Paolo Ubiali (Chirurgia Generale) e Oliviero Lenardon (Urologia), l’ASFO ha investito in un nuovo ecografo di ultima generazione, progettato per offrire supporto preciso durante interventi oncologici altamente complessi.
di Monia Settimi
Il modello scelto, il bkActiv di BKMedical, è un apparecchio multidisciplinare già apprezzato in chirurgie specialistiche, dal campo epatobiliare a quello urologico. Ciò che lo distingue è una sonda miniaturizzata, in grado di essere manovrata direttamente dalle braccia robotiche durante operazioni con procedura robotica, entrando in contatto diretto con l’organo da trattare.
Il dottor Lenardon spiega il valore aggiunto di questa tecnologia: “L’ecografia intraoperatoria offre immagini in tempo reale, che il chirurgo può osservare mentre opera. Questo consente di distinguere con precisione il tessuto malato da quello sano, valutare l’estensione del tumore e identificare strutture delicate da preservare. È una rivoluzione per la chirurgia oncologica”.
Nel trattamento dei tumori renali, ad esempio, la nuova tecnologia apre scenari impensabili fino a pochi anni fa. Integrando l’ecografo con ricostruzioni tridimensionali a partire da TAC pre-operatorie, i chirurghi possono visualizzare in anticipo la posizione esatta della massa tumorale e la sua relazione con i vasi sanguigni e le vie urinarie. Questo permette interventi conservativi, salvando porzioni di rene e riducendo al minimo l’impatto sull’organo.
Questa innovazione non è solo un progresso tecnico, ma rappresenta una vera e propria svolta nella cura personalizzata del paziente oncologico: un esempio concreto di come la tecnologia e la medicina possano dialogare per migliorare risultati e qualità della vita.
Last modified: Ottobre 9, 2025
