Scritto da 8:32 pm Aviano, Politica, Top News

Aviano, stipendi fermi per i lavoratori italiani nelle basi USA. Serracchiani: “Il Governo intervenga subito”

Aviano — Scoppia la protesta alla base americana di Aviano, dove circa 450 dipendenti civili italiani non hanno ricevuto lo stipendio di ottobre. A lanciare l’allarme è la deputata del Partito Democratico Debora Serracchiani, che ha presentato un’interrogazione ai ministri della Difesa Guido Crosetto e del Lavoro Marina Calderone, chiedendo un intervento immediato dell’esecutivo.

di Monia Settimi

“Il Governo anticipi i pagamenti ai lavoratori italiani e definisca con gli Stati Uniti il rimborso delle somme versate. È inaccettabile che centinaia di famiglie restino senza reddito per una crisi politica americana”, ha dichiarato Serracchiani.

Lo stop ai compensi è infatti una conseguenza diretta dello shutdown che paralizza parte dell’amministrazione statunitense, bloccando i fondi destinati anche al personale civile impiegato nelle basi all’estero.

La parlamentare dem ha ricordato come altri Paesi, tra cui la Germania, abbiano già scelto di garantire gli stipendi al personale locale delle installazioni USA, assicurando la continuità delle operazioni e la tutela dei lavoratori. “L’Italia deve fare lo stesso – ha aggiunto –. Non possiamo abbandonare chi ogni giorno garantisce il funzionamento delle basi in territorio nazionale”.

La situazione di Aviano è seguita con attenzione anche dalla responsabile regionale Lavoro del Pd Fvg, Valentina Francescon, che nei giorni scorsi ha partecipato a un incontro in Prefettura con i sindacati. Da quei colloqui è emersa forte la preoccupazione per un problema che, se lo shutdown dovesse protrarsi, rischia di trasformarsi in una vera emergenza sociale.

“Questi lavoratori – ha concluso Serracchiani – non devono subire le conseguenze di una decisione americana. Operano in Italia, sotto la legislazione italiana, e hanno diritto a vedere rispettati i loro contratti. È dovere del nostro Governo garantire loro un sostegno immediato e ridare fiducia a chi, oggi, continua a lavorare senza paga”.

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Last modified: Ottobre 31, 2025
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