Pordenone (lunedì, 16 giugno 2025) – A Clauzetto e Vito d’Asio, la sanità pubblica è al collasso, ma almeno per ora una toppa è stata messa: due medici in pensione tornano al lavoro per garantire l’assistenza di base ai cittadini rimasti scoperti. La notizia arriva direttamente dall’Azienda sanitaria Friuli Occidentale (Asfo), che annuncia il ritorno del servizio dal 18 giugno, seppur con orari ridotti.
di Monia Settimi
Alla guida ci sarà il dottor Emilio Insacco, che inizierà subito, seguito da Gustavo Della Bianca, operativo dal 7 luglio. Una soluzione provvisoria, certo, ma indispensabile per evitare che le comunità restino senza riferimenti medici.
La svolta arriva dopo settimane di tensioni. Il sindaco di Clauzetto, Giuliano Cescutti, aveva puntato il dito contro l’Asfo, accusandola di aver ignorato cinque professionisti disponibili a subentrare. La replica dell’Azienda non si è fatta attendere: “La sostituzione spetta al medico titolare in malattia”, e dei cinque contattati, quattro hanno rifiutato e uno ha chiesto compensi extra-contrattuali.
Lo scontro si è infiammato anche a livello politico. Carlo Bolzonello, presidente della Commissione Salute, ha difeso Asfo e attaccato il modello di medicina generale attuale, definendolo non più sostenibile. Per Bolzonello, la questione va risolta a livello nazionale, non con polemiche sui giornali.
Ma la risposta del consigliere Pd Nicola Conficoni è stata durissima: “Bolzonello fa il kamikaze della sanità pubblica in crisi”. Conficoni denuncia che in Friuli Venezia Giulia mancano 181 medici di base e che in provincia di Pordenone le zone carenti sono salite a 58. Inoltre, ricorda che due petizioni popolari, firmate da centinaia di cittadini, non sono ancora state discusse.
Nel frattempo, a tenere in piedi il servizio sono due medici in pensione, tornati in campo per senso di responsabilità. Un gesto encomiabile, ma che lascia un interrogativo pesante:
quanto può reggere un sistema sanitario che deve contare sui pensionati per sopravvivere?