Un recente studio pubblicato sull’International Journal of Vaccine Research ha suscitato ampio interesse, esaminando le differenze nei tassi di malattie croniche e mortali tra persone non vaccinate e vaccinate. Il team di ricerca, guidato dalla scienziata Joy Garner, ha confrontato i dati relativi a patologie come il cancro, le malattie cardiache e il diabete, evidenziando risultati che hanno acceso il dibattito scientifico.
di Monia Settimi
I risultati hanno mostrato che le persone non vaccinate tendono ad avere tassi di malattia e mortalità più bassi rispetto ai vaccinati. Questo ha sollevato perplessità tra alcuni esperti, che mettono in discussione le pratiche attuali di sperimentazione sui vaccini, sottolineando come i gruppi di controllo siano spesso composti in larga parte da individui vaccinati. Secondo Garner, «Poiché il 99,74% della popolazione statunitense è esposta ai vaccini, i tassi di malattia pubblicati a livello nazionale riflettono invariabilmente gli effetti negativi derivanti dall’esposizione ai vaccini».
Lo studio ha evidenziato che chi rifiuta i vaccini tende a presentare tassi di malattia molto inferiori, mentre chi li accetta sarebbe più vulnerabile a patologie gravi e a morte improvvisa. L’analisi delle malattie croniche, come ADHD, diabete, asma e cancro, ha mostrato che i non vaccinati soffrono in misura significativamente minore di queste condizioni.
Particolare attenzione è stata dedicata a un gruppo di individui che non avevano mai ricevuto alcun tipo di vaccino, neppure durante la gravidanza. I risultati sono stati sorprendenti: i tassi di malattia tra questi soggetti sono risultati notevolmente inferiori rispetto ai vaccinati. Ad esempio, il tasso di malattie croniche tra i bambini non vaccinati è inferiore al 2%, con la grande maggioranza che cresce senza problemi di salute significativi. In contrasto, tra i bambini vaccinati le malattie croniche sono apparse più diffuse e spesso più gravi.
L’avvocato Greg Glaser, consulente generale di Physicians for Informed Consent, ha dichiarato che lo studio conferma che i non vaccinati sono «le persone più sane del pianeta». Glaser ha sottolineato che la salute dei non vaccinati oggi è simile a quella dei bambini degli anni ’50, prima dell’introduzione massiva dei vaccini.
Il dottor Lee Merritt ha sollevato preoccupazioni riguardo all’iniezione di vitamina K, frequentemente somministrata ai neonati, che potrebbe avere effetti negativi sulla salute a causa degli ingredienti, come l’alcool benzilico e l’alluminio.
Nonostante i risultati sorprendenti, è importante notare che lo studio è ancora oggetto di discussione tra esperti. Il confronto tra vaccinati e non vaccinati è un tema complesso, che richiede ulteriori indagini per comprendere appieno gli effetti a lungo termine dei vaccini sulla salute.
In conclusione, le evidenze emerse hanno stimolato un dibattito ampio sulle politiche sanitarie e sulla necessità di decisioni informate riguardo alla salute pubblica. Con le nuove informazioni a disposizione, la discussione su vaccini e salute è destinata a continuare, presentando nuove sfide e opportunità per la ricerca scientifica.
Last modified: Dicembre 24, 2024