Pordenone (giovedì, 15 maggio 2025) – Il Canto degli Italiani risuona prima di ogni seduta del consiglio comunale: una scelta che ha acceso il dibattito a Pordenone. L’iniziativa del presidente del Consiglio comunale, Francesco Ribetti, di diffondere l’inno nazionale all’inizio di ogni riunione ha trovato l’appoggio delle opposizioni, ma non senza qualche rilancio.
di Monia Settimi
I consiglieri de Il Bene Comune hanno accolto positivamente la proposta, sottolineando come l’inno rappresenti un simbolo di unità nazionale. “È una pratica comune in molte amministrazioni – spiegano – e rafforza il senso di appartenenza al Paese“. Ma non si sono fermati qui. Hanno colto l’occasione per ricordare che il senso di appartenenza alla nazione implica anche il rispetto dei valori costituzionali, dal diritto di voto alla natura antifascista dello Stato. E proprio su questo tema hanno lanciato un appello: “Invitiamo il presidente del Consiglio comunale a incoraggiare i cittadini a esercitare il diritto di voto, perché è un dovere civico e un pilastro della democrazia“.
Anche il Partito Democratico, per voce del consigliere Fausto Tomasello, ha espresso il suo sostegno all’iniziativa, ma con una proposta: accompagnare l’Inno di Mameli con l’Inno alla Gioia, simbolo dell’Europa e della fratellanza tra le nazioni. “L’inno nazionale è fondamentale – ha dichiarato Tomasello – ma non deve essere strumentalizzato politicamente. L’aggiunta dell’Inno alla Gioia rappresenterebbe un segnale di apertura e di pace“.
La proposta è stata ripresa anche da Marco Salvador de La Civica, che ha chiesto di garantire l’esecuzione dell’Inno alla Gioia subito dopo quello nazionale, per dare un respiro più ampio e istituzionale all’iniziativa.
Un semplice gesto, quello di suonare l’inno nazionale, che si è trasformato in un’occasione di dibattito sul significato di appartenenza, democrazia e valori condivisi.
Last modified: Maggio 15, 2025