Pordenone (mercoledì, 11 giugno 2025) – Una decisione che potrebbe cambiare la vita di molte lavoratrici part-time: il Tribunale ha dato ragione a sei dipendenti, tutte madri di figli piccoli, riconoscendo il loro diritto a un orario fisso e regolare. Una vera e propria battaglia legale vinta contro le clausole flessibili imposte dal datore di lavoro, che rendevano impossibile conciliare gli impegni familiari con quelli professionali.
di Monia Settimi
Le protagoniste della vicenda lavorano in una nota catena della grande distribuzione e, stanche dei continui cambi di turno, hanno scelto di fare causa, supportate dalla Fisascat Cisl Fvg e dall’avvocato Fabrizio Querin del Foro di Pordenone. Il giudice Angelo Riccio Cobucci ha accolto la loro richiesta, riconoscendo non solo l’invalidità delle clausole flessibili, ma anche imponendo all’azienda un orario fisso dal lunedì al venerdì, con l’obbligo di risarcire le lavoratrici per il danno subito.
La sentenza è destinata a diventare un punto di riferimento per migliaia di lavoratori part-time che si trovano nella stessa situazione. Spesso queste forme contrattuali vengono utilizzate in modo distorto, con turni mutevoli che penalizzano chi ha esigenze familiari, in particolare le madri.
La Fisascat Cisl Fvg ha definito questa vittoria una conquista di civiltà e un riconoscimento importante per una categoria spesso trascurata. Come ha dichiarato il segretario regionale Antonio Vanin, il contratto nazionale già prevede regole chiare sulla gestione degli orari: il lavoro deve garantire reddito, sì, ma senza negare la possibilità di vivere il proprio ruolo genitoriale. Il tempo parziale non può essere una trappola, e questa sentenza lo ribadisce con forza.
Last modified: Giugno 11, 2025