Scritto da 11:48 pm Pordenone, Attualità, Top News

Pordenone ridà volto agli “arrusi”, gli omosessuali mandati al confino dal fascismo

Pordenone (sabato, 5 luglio 2025) – Fino al 15 luglio, un tratto di via Nuova di Corva a Pordenone si trasforma in un potente spazio di memoria pubblica. Qui prende vita Isola degli Arrusi, il progetto fotografico di Luana Rigolli che illumina una pagina rimossa della nostra storia: la persecuzione degli omosessuali durante il regime fascista.

di Monia Settimi

L’installazione racconta, attraverso intensi ritratti e documenti originali, la vicenda di 45 uomini catanesi tra i 18 e i 54 anni deportati nel 1939 sull’isola di San Domino, nell’arcipelago delle Tremiti. Il motivo? L’accusa di “pederastia passiva”, un reato inventato per colpire la loro identità. Dopo umilianti visite mediche, furono condannati a un esilio forzato di cinque anni, insieme ad altri omosessuali provenienti da tutta Italia.

San Domino divenne così la prima “isola del confino” per omosessuali in Europa. Ma il loro soggiorno si concluse il 7 giugno 1940, non per un atto di clemenza, ma perché il regime necessitava di spazio per oppositori considerati più pericolosi.

Rigolli ha ricostruito la vicenda attingendo a fonti dirette e fotografie d’archivio, esplorando i luoghi di incontro a Catania, i luoghi del confino, e le carte custodite all’Archivio Centrale di Stato. Il suo lavoro ridà volti e nomi a chi la storia aveva cancellato.

La mostra, sostenuta da FVG Pride, Queer Legacy, Proudenone, ANPI, ARCI Territoriale Udine–Pordenone, il Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute e la Casa del Popolo di Torre, è molto più di un’esposizione: è un atto di giustizia visiva.

“Guardiamoli in faccia”, scrive FVG Pride, “non lasciamoli scomparire ancora”. E Pordenone, con questa mostra a cielo aperto, risponde.

Condividi la notizia:
Last modified: Luglio 6, 2025
Close