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Pordenone sotto i riflettori: allarme NO₂ e sfida per un’aria più pulita

PORDENONE (giovedì 6 febbraio 2025) – Il report Mal’aria di Legambiente lancia un duro colpo di scena: Pordenone emerge nel 2024 come uno dei capoluoghi di provincia più esposti all’inquinamento da biossido di azoto (NO₂), con valori che si attestano attorno a 27 microgrammi per metro cubo.

di Monia Settimi

Nonostante un lieve miglioramento nelle concentrazioni di polveri sottili (PM10), la città resta in una posizione critica, evidenziando sfide ambientali che non possono più essere ignorate.

I dati, basati sugli ultimi rilevamenti nazionali, indicano che Pordenone registra una media annuale di 22 microgrammi/m³ di PM10, in calo rispetto ai 23 microgrammi/m³ dell’anno precedente. Tuttavia, questo miglioramento è solo parziale: i livelli di PM10, generati dalla combustione di combustibili per il riscaldamento, dalle attività industriali, agricole e dal traffico, restano ben al di sopra del limite consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di 15 µg/m³.

Il vero protagonista del quadro inquinante è il biossido di azoto, un inquinante emesso principalmente dal trasporto su strada e diffuso a livello del suolo nelle aree densamente popolate. Per questo motivo, Legambiente ha posto Pordenone al tredicesimo posto tra le 23 città capoluogo italiane per concentrazione di NO₂, sottolineando l’urgenza di misure decisive.

«Con soli cinque anni a disposizione per adeguarci ai nuovi limiti europei del 2030, è imperativo agire ora, con decisione e coraggio», dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, richiamando l’attenzione su una corsa contro il tempo per migliorare la qualità dell’aria.

Il report non si limita a esporre i numeri, ma propone soluzioni strutturali. Ripensare la mobilità urbana e potenziare il trasporto pubblico con un approccio elettrico è una delle prime azioni necessarie. Allo stesso tempo, è fondamentale accelerare la riqualificazione energetica degli edifici e intervenire sul settore agro-zootecnico, spesso critico, soprattutto nel bacino padano.

La sfida per Pordenone è duplice: da un lato, ridurre le emissioni inquinanti per garantire un ambiente più sano, dall’altro trasformare questa necessità in un’opportunità per innovare e migliorare la vivibilità urbana. Solo con un impegno condiviso tra istituzioni, enti locali e governo si potrà scrivere un futuro in cui la qualità dell’aria non sia più una minaccia, ma un patrimonio da tutelare e valorizzare.

In questo scenario, la città è chiamata a una corsa contro il tempo, dove ogni intervento conta per trasformare Pordenone in un modello di sostenibilità e innovazione, capace di garantire ai suoi cittadini un respiro di aria pulita e un futuro più luminoso.

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Last modified: Febbraio 6, 2025
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