PORDENONE (martedì 19 novembre 2024) – Un passo concreto verso la protezione delle donne: il 18 novembre è stata inaugurata a Pordenone una nuova stanza pensata per accogliere in modo sicuro e confortevole le vittime di violenza. Situata all’interno della questura, questa “stanza tutta per sé” è il risultato di un’intesa tra la Polizia di Stato e il Soroptimist International d’Italia, un’associazione impegnata a promuovere i diritti umani e le pari opportunità.
di Monia Settimi
Con questa apertura, Pordenone e la sua provincia contano ora su tre centri dedicati: il primo creato nel 2022 presso il comando provinciale dei carabinieri, il secondo aperto ad Azzano Decimo nel 2024. A livello nazionale, la rete di questi spazi supera le 270 unità, confermando un impegno crescente per sostenere chi trova il coraggio di denunciare.
Alla cerimonia hanno partecipato autorità locali e figure di rilievo, tra cui il prefetto Michele Lastella, il questore Giuseppe Solimene e Adriana Macchi, presidente nazionale del Soroptimist. Il progetto è stato reso possibile grazie al supporto del Comune e all’impegno delle socie del Soroptimist Club di Pordenone, che hanno curato ogni dettaglio per trasformare la stanza in un luogo protettivo e accogliente.
Ma non è tutto: la nuova struttura è dotata di un kit audio-video portatile, capace di raccogliere denunce anche in situazioni di emergenza o lontano dalla stanza stessa. Un’innovazione che rende l’aiuto più rapido e capillare.
Un luogo che non è semplicemente una stanza, ma un simbolo di speranza e rinascita per tutte le donne che rifiutano di restare in silenzio. Uno spazio che amplifica la loro voce e le sostiene nei momenti più difficili.
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