Pordenone (mercoledì, 4 giugno 2025) – Cinque anni. Trentaquattro medici in meno. E un futuro che preoccupa sempre di più. Nel Pordenonese, la figura del medico di famiglia rischia di diventare un ricordo. A lanciare l’allarme è il consigliere regionale del Partito Democratico, Nicola Conficoni, che porta all’attenzione del Consiglio le richieste ignorate delle comunità montane, da Clauzetto alla Val Tramontina.
di Monia Settimi
“Il grido dei territori non può restare inascoltato – dichiara Conficoni – La carenza di medici è ormai strutturale, ma la Regione continua a restare immobile. La 3ª commissione non può più fare finta di nulla, soprattutto davanti a petizioni ferme da un anno”.
I dati parlano da soli: dal 2018 al 2024, nel Friuli Occidentale i medici di base sono passati da 200 a 166, con ogni professionista che oggi assiste mediamente 1.554 pazienti, rispetto ai 1.380 di cinque anni fa. Una tendenza destinata a peggiorare, complice l’ondata di pensionamenti imminente e un sistema formativo, il Ceformed, che non riesce a formare abbastanza sostituti.
Le zone ufficialmente carenti aumentano: da 51 nel 2024 a 58 nel 2025. “Segno che gli incentivi della Giunta non funzionano – accusa Conficoni –. Le nostre proposte per fermare l’emorragia, come ambulatori e alloggi gratuiti per i medici, sono state tutte respinte. E l’accordo integrativo regionale è ancora fermo”.
Per il consigliere, la responsabilità è doppia: da un lato l’assessore Riccardi, che “non riesce a gestire l’emergenza”, dall’altro il presidente della 3ª commissione Bolzonello, che “continua a ignorare gli appelli, lasciando senza risposta anche la petizione della Val Tramontina”.
Il risultato? Territori sempre più scoperti, pazienti sempre più soli, e una montagna che, ancora una volta, resta senza voce.
Last modified: Giugno 4, 2025