Pordenone (sabato, 26 luglio 2025) — Doveva partire a giugno, ma siamo ormai a fine luglio e la nuova radiologia dell’ospedale di Pordenone è ancora ferma ai blocchi di partenza. Nonostante il maxi appalto da 108 milioni di euro affidato per nove anni a una ditta esterna, il servizio non è mai decollato. Anzi, è avvolto da un clima di incertezza e preoccupazione crescente, come denuncia con forza il Comitato Salute Pubblica della città.
di Monia Settimi
Il nodo non è solo nei ritardi, ma anche in quello che non si sa. Non è chiaro, ad esempio, se l’azienda aggiudicataria abbia comunicato l’elenco dei professionisti incaricati né se siano effettivamente in grado di garantire un servizio completo ed efficiente in tutte le specialità previste. A complicare le cose c’è un ricorso al TAR da parte della seconda classificata in gara, che ha ulteriormente congelato l’operazione.
Il servizio, salvo ulteriori slittamenti, dovrebbe vedere la luce ad agosto, ma i dubbi sono ancora molti. A partire dai costi reali e dalla trasparenza delle voci di spesa, in particolare per il personale e le attrezzature. Il tutto in un contesto che coinvolge non solo Pordenone ma anche altri presìdi dell’Asfo, chiamati a gestire attività diurne, notturne e d’urgenza.
I consiglieri regionali di opposizione, da Nicola Conficoni (PD) a Rosaria Capozzi (M5S) e Furio Honsell (Open FVG), hanno chiesto chiarimenti tramite due accessi agli atti, a novembre e poi a febbraio. Ma le risposte ricevute sono state scarse, se non del tutto assenti. Intanto, nei reparti si fanno i conti con i disagi concreti: a San Vito al Tagliamento, in assenza di medici, la radiologia è accessibile solo per pazienti interni, mentre gli esterni restano esclusi – soprattutto nei fine settimana.
E la radiologia non è l’unico fronte caldo. Il Comitato segnala anche la scelta di trasferire il servizio di neuropsichiatria infantile alla Rsa di Roveredo. Una decisione che – sottolinea Paola Marzinotto – potrebbe compromettere la qualità dell’assistenza, vista la distanza dai reparti pediatrici e dai casi più delicati, come quelli legati ai disturbi alimentari.
“La sanità pubblica non si rafforza con gare milionarie ma con personale, formazione e trasparenza”, è il messaggio che arriva dalla politica. Mentre si parla di penali contrattuali da far valere, il vero timore – condiviso da cittadini e operatori – è che questi ritardi cronici finiscano per aggravare le liste d’attesa, caricare il personale e limitare il diritto alla cura proprio nei mesi più critici dell’anno.
Intanto agosto si avvicina, ma la radiologia resta in attesa. E con lei, purtroppo, anche i pazienti.
Last modified: Luglio 26, 2025

