Pordenone — Doveva essere una domenica di sport, si è trasformata in una serata di caos. Al termine della partita di Eccellenza tra Muggia e Pordenone, il clima sugli spalti dello stadio “Zaccaria” è improvvisamente degenerato. Quello che era iniziato come un pomeriggio di tifo e convivialità si è concluso tra cariche, manganelli e accuse incrociate.
di Monia Settimi
Secondo una prima ricostruzione, poco dopo il triplice fischio circa un centinaio di tifosi neroverdi si stavano dirigendo verso i pullman quando qualcosa ha acceso la miccia. Dalle gradinate sarebbero partite provocazioni e sputi provenienti da un gruppo di persone rimaste all’interno dell’impianto, forse infiltrati di altre tifoserie. Nel giro di pochi secondi, la tensione è esplosa.
Le forze dell’ordine presenti — polizia e carabinieri in assetto antisommossa — hanno reagito con cariche di alleggerimento per contenere il gruppo di ultras, mentre alcuni tifosi rispondevano lanciando oggetti e aste di bandiere. I video, subito diffusi sui social, mostrano scene concitate: un tifoso che colpisce lo scudo di un agente, un carabiniere che reagisce, poi il parapiglia.
Nel caos, un dirigente della Digos si è letteralmente messo in mezzo tra i colleghi e i tifosi per cercare di calmare la situazione. Un gesto che, secondo chi era presente, ha evitato che la tensione degenerasse ulteriormente. Nonostante ciò, diversi supporter del Pordenone avrebbero riportato contusioni e segni di manganellate, mentre le immagini di quelle ore stanno ora finendo sotto la lente della Digos per ricostruire con precisione le responsabilità.
Dalle prime indiscrezioni, non si esclude che possano arrivare provvedimenti di Daspo per alcuni protagonisti dei disordini, sia tra i tifosi ospiti che tra quelli locali.
Sui social, i supporter del Muggia hanno preso le distanze dagli incidenti. “Noi non siamo la Triestina”, ha scritto un tifoso, ricordando come fino all’intervallo l’atmosfera fosse stata cordiale, tra scambi di sciarpe e chiacchiere al chiosco. “Per colpa di pochi provocatori, è finita nel peggiore dei modi. Ma la nostra amicizia con i pordenonesi resta”.
Intanto, la Digos sta visionando frame per frame i filmati della giornata. L’obiettivo: capire come una normale partita di provincia sia potuta finire in uno scontro tra ultras e divise, con la passione sportiva trasformata — ancora una volta — in cronaca di ordine pubblico.
Last modified: Novembre 3, 2025

