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Trieste, il Congresso UNAA 2025: la giustizia amministrativa alla prova del futuro

Pordenone — Trieste diventa per tre giorni la capitale della giustizia amministrativa. Si è aperta oggi l’ottava edizione del Congresso nazionale dell’Unione degli Avvocati Amministrativisti (UNAA), un appuntamento che riunisce giuristi, accademici e rappresentanti delle istituzioni per riflettere sul ruolo del diritto amministrativo in un’epoca segnata da crisi globali, sfiducia diffusa e rivoluzione digitale.

di Monia Settimi

Nel corso della giornata inaugurale, dopo i saluti delle autorità locali e nazionali, il presidente dell’UNAA, avv. prof. Orazio Abbamonte, ha offerto una riflessione profonda sul momento che vive il diritto. “Viviamo una crisi di fiducia nel diritto come strumento di equilibrio tra il potere pubblico e i diritti dei cittadini – ha dichiarato –. L’avvocato oggi si trova stretto tra un’amministrazione ossessionata dall’efficienza e un cittadino che vede restringersi gli spazi di ascolto. Il suo compito è mantenere vivo il dialogo e ricostruire la fiducia nel confronto tra potere e individuo”.

Abbamonte ha poi richiamato la necessità di superare una visione puramente difensiva del processo amministrativo, restituendo all’avvocato un ruolo attivo già nella fase di formazione della decisione pubblica. “Non basta difendere dopo – ha sottolineato – bisogna partecipare prima. L’avvocato deve essere parte di un processo decisionale più informato, capace di prevenire errori e di garantire una pubblica amministrazione più consapevole e rispettosa dei cittadini”.

Il presidente dell’UNAA ha quindi denunciato la progressiva riduzione degli spazi di garanzia in nome dell’efficienza e della rapidità: “Abbiamo trasformato la semplificazione in una parola magica, dimenticando che senza partecipazione e trasparenza non può esserci buona amministrazione. Il diritto rischia di ridursi a un esercizio tecnico, svuotato del suo valore umano e democratico”.

Presenti ai lavori anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, che ha ricordato i risultati concreti ottenuti dal PNRR, tra cui la riduzione delle pendenze nei tribunali amministrativi e al Consiglio di Stato, e il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, che ha posto l’accento sulle sfide dell’intelligenza artificiale nel mondo giuridico. “Serve efficienza, ma non efficientismo – ha spiegato –. L’algoritmo non può sostituire l’intuizione e la sensibilità umana. Stiamo lavorando a una norma che imponga ai professionisti di dichiarare se abbiano utilizzato l’intelligenza artificiale nella redazione degli atti, per garantire trasparenza e responsabilità”.

Sisto ha anche invitato a evitare un uso eccessivo delle nuove tecnologie da parte dei giudici, ribadendo l’importanza dell’oralità e del confronto diretto, “cuore autentico del processo”.

Durante la prima sessione del congresso, il segretario nazionale UNAA, avv. Patrizio Leozappa, ha indicato la semplificazione amministrativa come leva strategica per la crescita economica, ma ha avvertito che “ridurre tempi e adempimenti non deve mai significare ridurre le garanzie”. La vicepresidente dell’associazione, avv. Daniela Anselmi, ha annunciato una mozione per valorizzare il ruolo dell’avvocato amministrativista nell’era dell’intelligenza artificiale, sottolineando come “il cittadino rischia di trovarsi in posizione di debolezza nei confronti di una pubblica amministrazione sempre più digitalizzata. L’avvocato resta un presidio di equilibrio e tutela”.

A seguire, il secondo panel dedicato all’assistenza alla partecipazione nei procedimenti amministrativi, coordinato dall’avv. Maria Beatrice Miceli, ha posto l’accento sul bisogno di una professione al passo con i tempi, capace di coniugare competenze giuridiche e sensibilità umana.

La giornata si è conclusa con gli interventi della Scuola e del Comitato tecnico-scientifico di UNAA, rappresentati dagli avvocati Stefano Bigolaro e Stefano Gattamelata, prima della discussione e della votazione delle mozioni finali.

Da Trieste arriva un messaggio forte e chiaro: la giustizia amministrativa del futuro dovrà essere più moderna e rapida, ma senza rinunciare al suo cuore umano. Solo così potrà continuare a essere ciò che deve: una promessa di equilibrio, libertà e giustizia per tutti.

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Last modified: Ottobre 24, 2025
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