Pordenone (mercoledì, 16 luglio 2025) — Ha solo cinque anni, ma ha già attraversato un inferno. Oggi sorride di nuovo, grazie a un gesto che ha unito coraggio, medicina e umanità. Il protagonista è un bambino della Striscia di Gaza, gravemente malato, che è stato salvato in Italia grazie al cuore – e alla determinazione – di un medico di Pordenone, il dottor Roberto Dall’Amico.
di Monia Settimi
Tutto comincia nel 2024, nel pieno del conflitto israelo-palestinese. A bordo della nave ospedale “Vulcano” della Marina Militare, inviata per prestare soccorso ai civili feriti, Dall’Amico si imbatte in un caso che non può ignorare: un bimbo palestinese affetto da atresia delle vie biliari, una rara e gravissima malattia del fegato. Il suo destino sembra già scritto.
Ma Dall’Amico non si volta dall’altra parte. Con un’incredibile rete di contatti e una corsa contro il tempo, riesce a far trasferire il piccolo in Italia. Prima all’ospedale di Napoli, poi a Padova, dove il bambino viene accolto con la sua famiglia – mamma e quattro fratelli – e ottiene lo status di rifugiato per ricevere cure urgenti.
Il 18 dicembre 2024, finalmente, la svolta: grazie all’équipe di trapianti diretta dal prof. Umberto Cillo, arriva un donatore compatibile e il trapianto si compie con successo. A giugno 2025, i controlli confermano che il piccolo sta bene. Il suo nuovo fegato funziona e la malattia è sotto controllo.
Una storia potente che nasce da una nave militare e arriva in sala operatoria, passando per la generosità di chi ha scelto di agire. Il dottor Dall’Amico, punto di riferimento della pediatria pordenonese, ha costruito – con una sola decisione – un ponte di vita tra Gaza e Pordenone, dimostrando che anche nei momenti più bui, la solidarietà può accendere la speranza.
Last modified: Luglio 16, 2025

