Pordenone (martedì, 7 ottobre 2025) — Dopo l’ennesimo decesso legato all’uso del Taser, la lista civica Il Bene Comune Pordenone torna a chiedere al Comune di fare un passo indietro. “Un’arma che continua a uccidere non può essere considerata uno strumento di sicurezza”, si legge nel comunicato diffuso dal gruppo, che parla di “profondo sdegno e preoccupazione” per quanto accaduto negli ultimi mesi.
di Monia Settimi
Il caso più recente, avvenuto a Napoli, porta a quattro le vittime in Italia in un arco di tempo brevissimo. Eppure, nonostante i numeri, il Governo continua a descrivere il Taser come un dispositivo “non letale”. Per la lista pordenonese, le cronache “smentiscono drammaticamente” queste parole e dimostrano l’inadeguatezza delle politiche di sicurezza basate sulla coercizione.
Il Bene Comune ricorda di aver già espresso contrarietà all’introduzione del Taser nel corpo della Polizia Locale, votando contro la delibera di acquisto approvata in Consiglio comunale. “Non solo è una scelta eticamente discutibile — sottolineano — ma espone cittadini e agenti a un rischio inaccettabile”.
Alla luce dei fatti, il gruppo civico chiede all’Amministrazione di sospendere immediatamente l’utilizzo dei Taser in dotazione e di ripensare l’intero approccio alla sicurezza urbana. “Nessuna tutela reale può nascere da strumenti che mettono in pericolo vite umane — prosegue la nota —. Servono formazione, preparazione psicologica e metodi alternativi di intervento. Serve umanità, non scosse elettriche.”
L’appello si conclude con una richiesta chiara: “Cambiare rotta, prima che la prossima tragedia ci raggiunga anche qui.”
Last modified: Ottobre 7, 2025

