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“E se non volessimo diventare niente?”: la lezione che parte da una tredicenne e scuote Pordenone

Pordenone (domenica, 4 maggio 2025) – Una domanda semplice, quasi ingenua, eppure capace di scardinare le fondamenta di un’intera società. È quella che Alessia, 13 anni, ha rivolto allo scrittore e insegnante Enrico Galiano durante un incontro in una scuola media a Copertino: “Perché dobbiamo per forza diventare qualcosa?”

di Monia Settimi

Una frase che ha colpito al cuore il professore di Pordenone, diventata in poche ore virale sui social. “Siamo cresciuti dentro un mondo che ci misura solo se produciamo, se ci etichettiamo, se abbiamo un biglietto da visita con scritto cosa facciamo nella vita”, ha scritto Galiano in un post condiviso su Facebook e Instagram, raggiungendo migliaia di persone, soprattutto giovani.

Pordenone, da sempre attenta al mondo della scuola e della cultura, ha fatto sua la riflessione. “Ci insegnano a chiederci ‘che lavoro farai?’, mai ‘chi sei davvero?’“, prosegue Galiano, con quella capacità rara di dare voce ai pensieri silenziosi di tanti adolescenti.

In una società che corre per incasellare, definire, marchiare, Alessia ha fatto una cosa rivoluzionaria: ha chiesto il diritto di non sapere ancora chi diventare. E forse proprio da questa incertezza nasce qualcosa di potente. “Perché restare indefiniti, a volte, è l’unico modo per restare infiniti”, conclude il professore.

Un pensiero che parte da una classe qualunque e finisce per diventare un manifesto. Anche – e soprattutto – a Pordenone.

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Last modified: Maggio 4, 2025
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