PORDENONE (1° settembre 2024) – Mentre l’estate volge al termine e le scuole si preparano a riaprire i battenti, il profilo di Enrico Galiano, insegnante e scrittore pordenonese, è tornato a splendere sui social. Il suo recente post ha scatenato una tempesta virale, portando alla luce le gravi lacune del sistema educativo italiano e sollevando interrogativi pungenti e provocatori.
di Monia Settimi
Galiano, noto per la sua penna acuta e il suo spirito critico, non ha esitato a sfidare le convenzioni con un’invettiva dalla forza inedita: «Posso fare un po’ di polemica? Sì, dai. Mi autorizzo da solo.» La sua critica si scaglia contro una carenza di cattedre che, al momento, ammonta a ben 62.560 unità in tutta Italia, mentre le assunzioni previste non superano i 45.000 posti. Questo divario, secondo Galiano, non fa che esacerbare i problemi già endemici nel sistema scolastico.
Nel suo appello, il professore di Pordenone denuncia il ricorso sistematico ai precari, la rotazione incessante degli insegnanti e l’assenza drammatica di personale di sostegno. Questi ultimi, essenziali per il benessere e l’inclusione di alunni con bisogni speciali, sono paradossalmente i più trascurati. «In Italia, da sempre, si evita di assumere insegnanti a tempo indeterminato, anche quando ci sono posti disponibili e candidati qualificati», sottolinea, riflettendo sul costo più elevato degli insegnanti di ruolo rispetto ai precari.
Galiano conclude il suo intervento con una riflessione tanto audace quanto illuminante: «Questa situazione non cambierà mai finché a sollevarsi saranno solo i diretti interessati. Se in pronto soccorso mancano medici, si devono arrabbiare solo i medici? E allora perché, quando mancano insegnanti, si arrabbiano solo gli insegnanti?». Parole, che lanciano una sfida alla società, invitando a considerare la crisi scolastica come un problema collettivo e non esclusivamente settoriale.
Un grido di allerta che accende i riflettori su un’emergenza sistemica e stimola, al contempo, una riflessione profonda sul valore dell’istruzione e sulle sue implicazioni per l’intera comunità nazionale.
Last modified: Settembre 1, 2024