Pordenone (venerdì, 30 maggio 2025) – Dalla farina al sogno. Dopo mesi passati tra impasti, forni e lievito madre, i protagonisti del progetto “Pane e non solo” sono pronti a compiere un grande salto: trasformare il laboratorio in un vero punto vendita. Un panificio inclusivo, aperto alla città, gestito da ragazzi con disabilità formati professionalmente dalla Fondazione Opera Sacra Famiglia di Pordenone.
di Monia Settimi
Ora però serve il passo decisivo: una raccolta fondi per trasformare il sogno in realtà. L’obiettivo iniziale è raccogliere 7.500 euro, necessari per acquistare un banco bar con vetrina refrigerata, primo tassello per costruire lo spazio di distribuzione. Ma non finisce qui: una volta raggiunta questa cifra, ne serviranno altri 5.000 euro per allestire il locale con tavoli, sedie e divise professionali.
Il progetto non è solo formazione, è una vera e propria palestra di vita per 24 giovani con disabilità. “Non vogliamo solo insegnare un mestiere – spiega il presidente della Fondazione, Luciano Forte – ma costruire una prospettiva concreta, in cui questi ragazzi possano sentirsi parte attiva della società, protagonisti e non più spettatori”.
“Pane e non solo” ha già trasformato un’aula in un laboratorio, e adesso vuole fare un passo in più: creare impresa, creare reddito, creare autonomia. Il panificio inclusivo diventerebbe così non solo un luogo di lavoro, ma un punto d’incontro per tutta la comunità, dove si impastano pane, dignità e relazioni vere.
“Questi progetti – sottolinea Forte – non cambiano solo la vita dei partecipanti, ma anche quella delle loro famiglie. L’inclusione funziona davvero quando diventa normalità, e questo panificio vuole esserlo: normale, accessibile, concreto”.
La sfida è lanciata: Pordenone può essere la città del pane che unisce. Ora tocca alla comunità raccogliere l’appello.
Last modified: Maggio 30, 2025