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Giada Carmassi, regina dei 100 ostacoli: “Sto ancora realizzando quello che ho fatto a Stoccolma”

Pordenone (domenica, 22 giugno 2025) – Il cuore che batte forte, lo sguardo fisso sul traguardo, il respiro controllato e una certezza che le pulsa dentro: “Oggi può succedere qualcosa di grande”. Così è iniziata l’impresa della friulana Giada Carmassi, che a Stoccolma, durante la Wanda Diamond League, ha riscritto la storia dell’atletica azzurra, fermando il cronometro a 12.69 nei 100 ostacoli. Un tempo che vale il nuovo record italiano.

di Monia Settimi

Classe 1992, originaria di Latisana, tesserata per Esercito e Friulintagli Brugnera, Carmassi si è ritrovata fianco a fianco con campionesse olimpiche e ex detentrici del primato mondiale. “Erano le stesse che fino a poco fa vedevo solo in TV”, racconta. Ma una volta in pista, la tensione ha lasciato spazio alla grinta. E poi il miracolo: un’esplosione di energia, tecnica perfetta, e la magia che accade solo nei giorni speciali.

Il suo è un traguardo che ha radici profonde. Fatica, cadute, ripartenze. “Il mio passato ha forgiato l’atleta che sono oggi. Le sconfitte mi hanno insegnato più delle vittorie”, confida. E aggiunge: “Quando credi davvero in te stessa, non ti ferma nessuno”.

Non è un caso che gli ultimi anni siano stati per lei una seconda giovinezza sportiva. Tra record personali nei 60 e 100 ostacoli, e una determinazione che non ha mai vacillato. “Dentro sentivo un fuoco che mi diceva di non mollare. E ogni allenamento è stato un passo verso quel sogno”. Non solo allenamento, ma una passione viscerale per la pista e il movimento: “Mi alleno con piacere, perché amo ciò che faccio. E quando ami davvero qualcosa, non ti accontenti mai.”

Un ruolo importante lo ha giocato anche l’Atletica Brugnera, società che l’ha sostenuta nel percorso di ritorno all’alto livello: “Con loro si è creato un legame speciale, per questo mi è dispiaciuto non poter gareggiare ai campionati di società”.

Il giorno della gara a Stoccolma è stato un mix perfetto di sensazioni. “Quando ho provato i primi ostacoli ho capito che stava andando tutto nel verso giusto, ma non immaginavo di firmare il record. Quando ho visto il crono sul tabellone ho perso la testa: ero a un soffio da Kendra Harrison, una delle grandi di sempre.”

Con questo risultato, Carmassi ha superato Marzia Caravelli, la pordenonese che per anni ha detenuto il primato e che per lei è sempre stata un’icona. “È stata una delle prime persone che mi ha scritto. Ho sempre sognato di seguire le sue orme.”

E ora? L’orizzonte si chiama Los Angeles 2028. Il sogno olimpico non è più un’utopia. “Solo adesso sto cominciando ad assaporare davvero quello che è successo. Riguardando i video mi sono commossa. Ma questa è solo l’inizio.”

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Last modified: Giugno 22, 2025
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