Fiume Veneto — Un banale errore burocratico si è trasformato in un episodio di paura per una dottoressa di Fiume Veneto, vittima di minacce e messaggi intimidatori da parte di un suo paziente. La professionista, Cristina Lodolo, 59 anni, ha sporto denuncia ai carabinieri dopo aver ricevuto telefonate e immagini dal tono inquietante.
di Monia Settimi
Tutto è iniziato con una chiamata concitata: un uomo di 57 anni, infuriato per un refuso in un certificato medico compilato da un altro collega, ha contattato la dottoressa Lodolo chiedendo la correzione immediata del documento. La professionista ha provato a spiegare che non poteva modificare un atto redatto da un altro medico, ma il confronto è presto degenerato.
I toni si sono fatti sempre più aggressivi, fino a costringere la dottoressa a interrompere la comunicazione. L’uomo, però, non si è arreso: ha continuato a chiamare e ha poi contattato le forze dell’ordine, sostenendo di voler chiarire la vicenda. Per verificare la situazione, i carabinieri e un’ambulanza della Sores si sono recati sul posto, mentre la dottoressa cercava di risolvere il problema con il collega della guardia medica.
Quando la situazione sembrava essersi calmata, è arrivato un nuovo colpo di scena. Sul telefono della professionista è comparsa una fotografia che mostrava i sanitari e i carabinieri intervenuti, accompagnata da un messaggio dal tono inequivocabile: “La prossima volta vengo a casa tua. Guardati attorno.”
A quel punto la dottoressa non ha esitato: si è recata alla stazione dei carabinieri di Fiume Veneto per presentare denuncia, raccontando nei dettagli quanto accaduto.
L’episodio riaccende i riflettori sul tema delle aggressioni ai sanitari, un fenomeno purtroppo sempre più diffuso, che mette a rischio non solo la sicurezza dei professionisti, ma anche il rapporto di fiducia tra medico e paziente.
Le indagini sono in corso per chiarire ogni aspetto della vicenda e verificare eventuali profili di reato per minacce e molestie.
Last modified: Ottobre 24, 2025
