Roveredo in Piano (mercoledì, 25 giugno 2025) – Quest’estate a Roveredo in Piano cala il sipario su un servizio essenziale: la Residenza Sanitaria Assistenziale (Rsa) chiuderà i battenti, scatenando l’allarme di Cgil, Cisl e Uil. Un vero e proprio schiaffo alla comunità locale, che perde un punto di riferimento fondamentale per l’assistenza agli anziani.
di Monia Settimi
Le sigle sindacali non nascondono la loro preoccupazione: “Le Rsa di Sacile e Roveredo, dopo un periodo di chiusura inspiegabile e tante proteste, erano state finalmente riaperte grazie alla gestione della Cooperativa KCS Caregiver, che ancora oggi garantisce un servizio di qualità”. Ora però l’appalto è in scadenza il 30 giugno e, mentre quello di Sacile potrebbe essere prorogato, per Roveredo sembra prendere la strada opposta: niente rinnovo, e la struttura verrà chiusa definitivamente il 30 luglio.
Una scelta che lascia senza lavoro 34 operatori e lascia la comunità senza una struttura di riferimento per l’assistenza sanitaria. “Non è solo una questione occupazionale – spiegano i sindacati – ma la cancellazione di un servizio cruciale, soprattutto dopo i recenti investimenti fatti per ammodernare la struttura”.
Sul tavolo delle istituzioni locali e dell’Assessore Riccardi pesa una domanda chiave: come giustificare questa decisione che penalizza pesantemente il sistema sanitario pordenonese? Perché ignorare l’impegno del personale e la domanda crescente di assistenza sul territorio?
Secondo i piani di ASFO, al posto della Rsa sorgerà un centro dedicato alla neuropsichiatria infantile, una struttura sicuramente importante, ma che non può sostituire il ruolo insostituibile della Rsa nel supporto agli anziani.
La partita sul futuro dei lavoratori resta aperta: in bilico ci sono 34 posti di lavoro, con la speranza che KCS possa ricollocarli, ma senza garanzie certe. La chiusura della Rsa di Roveredo non è solo una notizia, è un campanello d’allarme per tutto il territorio.
Last modified: Giugno 25, 2025