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“Chiamatemi Medea”: un debutto di fuoco al Teatro Verdi di Pordenone

Pordenone (mercoledì, 22 ottobre 2025) — Applausi lunghi e sinceri, un’emozione che ha attraversato la sala come una corrente viva. Lunedì 20 ottobre lo Spazio Palco del Teatro Verdi di Pordenone ha accolto con entusiasmo la prima assoluta di “Chiamatemi Medea”, nuova produzione commissionata dalla Storica Società Operaia di Pordenone (SOMSI). Un debutto intenso, potente, che ha intrecciato parola, musica e movimento in una visione scenica dal forte impatto emotivo.

di Monia Settimi

Scritto da Angelo Floramo e impreziosito dalle musiche originali di Maria Beatrice Orlando, lo spettacolo ha conquistato il pubblico grazie alla presenza magnetica di Vanessa Gravina, al canto ammaliatore del soprano Laura Ulloa e alla danza istintiva e selvaggia di Valentina Saggin. La direzione artistica e musicale di Eddi De Nadai, la regia scenica di Alessandro Maione e le videoproiezioni di Lorenzo Bosich hanno dato corpo a un racconto dal ritmo viscerale e poetico, dove parola e immagine si fondono in un linguaggio unico.

La Medea di Floramo è una creatura di fuoco e ombra, che attraversa i secoli per parlarci ancora oggi. La sua voce risuona come eco delle ferite del mondo: dal Donbass a Gaza, dalle rotte balcaniche ai naufragi del Mediterraneo, in ogni luogo dove l’umano si perde e il disumano avanza. Il mito della Maga del Caucaso diventa così un simbolo universale di resistenza, dolore e denuncia, un atto d’amore e di ribellione contro un maschile che domina e un femminile che si dona, tra un Oriente che sogna e un Occidente che consuma.

Sul palco, a dare respiro e ritmo al racconto, le sonorità intense del “Go! Borderless Ensemble”, gruppo di giovani musicisti italo-sloveni composto da Matija Udovič (violino), Barbara Grahor Vovk (viola), Ema Krečič (violoncello), Marcello Bon (contrabbasso), Ludovica Borsatti (fisarmonica) e Francesco Pandolfo (percussioni). A intrecciarsi con loro, le voci del “coro greco” formato dalle studentesse del Liceo Leopardi-Majorana di Pordenone, che hanno dato alla tragedia una forza corale e rituale, come un richiamo antico che risuona nel presente.

Sostenuto da Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Pordenone, Fondazione Friuli, con il contributo di ITAS Assicurazioni e GSM Pordenone, “Chiamatemi Medea” è uno spettacolo che non si limita a rievocare un mito: lo reinventa, lo restituisce al nostro tempo, lo fa ardere di nuova vita. Un viaggio teatrale che unisce radici e contemporaneità, poesia e denuncia, lasciando nello spettatore la sensazione di aver assistito non solo a una rappresentazione, ma a un rito collettivo.

Al termine, il lungo applauso del pubblico ha suggellato una serata di autentica, vibrante emozione.


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Last modified: Ottobre 23, 2025
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